Luca di Battista, francavillese di stanza a Berlino è forse tra i più talentuosi illustratori della nostra regione. Attualmente impegnato in un lavoro di rielaborazione grafica de “La Giara” di Luigi Pirandello, si è distinto qualche mese fa durante il Festival delle Letterature dell’Adriatico della città di Pescara aggiudicandosi il primo premio del Behance Porfolio Review con “La Montagna Nera“, racconto illustrato in collaborazione con lo scrittore e sceneggiatore Antonio Secondo.
Ciao Luca, come e quando hai iniziato a lavorare in questo settore?
Ciao, ho iniziato nel 2010/2011 contemporaneamente al mio secondo anno di corso (Creative & Multimedia Design), peregrinando in diversi studi come da copione per chiunque intenda iniziare questo lavoro. Da circa un anno ho intrapreso la strada ( spesso tortuosa ) del freelancer volendo dare spessore ad una passione dapprima complementare e ora imprescindibile, l’illustrazione.
C’è molta ricerca nel tuo stile di illustrazione, chi sono i tuoi mentori e i tuoi maestri?
Più che di stile mi piace parlare di segno, come qualcuno prima di me lo ha definito “lo stile è una sconfitta”, forse perché se decidi di occuparti dello stile piuttosto che del segno o dello stile piuttosto che dell’idea non puoi che destinare te stesso in un ambiente finito dal quale ti sembra anche scomodo evadere. Se allora devo fare un elenco delle persone o dei maestri ai quali mi ispiro dico tutti coloro che cercano di esprimere un’idea piuttosto che un’immagine. Parlando di illustrazione in senso stretto credo di avere un debito di riconoscenza con: Beppe Giacobbe, Shout e Christoph Nieman.
Sei originario di Francavilla al Mare ma da tempo vivi a Berlino. Quando e come hai preso la decisione di spostarti e per quali ragioni?
Credo che l’istinto o il desiderio di viaggiare lo abbia sempre avuto, a volte le piccole realtà accelerano questo processo per chi coltiva questo desiderio. A questo bisogno si è poi aggiunta la necessità di voler migliorare la propria condizione di lavoro per cui detto fatto sono da quasi tre anni che vivo in questa nuova città.
A cosa stai lavorando ultimamente?
Ho ricevuto un incarico dai ragazzi di Raum Italic, insieme stiamo preparando una versione illustrata de “La Giara” di L. Pirandello. Un piccolo progetto ma prezioso. Ci sono anche altri progetti aperti dei quali spero si potrà parlare presto.
Hai illustrato “La Montagna Nera”, un progetto vincitore tra gli altri del premio “Behance Portfolio Review” durante il Festival delle Letterature dell’Adriatico della città di Pescara, con il quale hai voluto raccontare il tuo Abruzzo. Cosa ti ha spinto a scegliere proprio questo soggetto?
Il merito non è tutto mio il premio è condiviso con Antonio Secondo, autore del racconto. Credo che gran parte del successo sia anche suo, oltre ad aver descritto un insolito spaccato dell’entroterra abruzzese è riuscito a costruire un’immaginario dal quale ho dovuto solo attingere.
Se dovessi realizzare un lavoro ispirato alla nostra regione cosa disegneresti?
Sono molto affascinato dalle fantasie, dai paesaggi o dai ritratti semplici delle maioliche. Credo che sarebbe interessante iniziare un progetto di rivisitazione.
Da emigrante qual è la cosa che più ti manca della tua terra?
Il profumo della Domenica. Qualcosa di irreplicabile.
Che progetti hai per il futuro?
Vorrei scrivere e disegnare un mio racconto, ho però dei problemi con la gestione del tempo, voglio sempre tutto e subito. I miei sono spesso progetti presenti (e incompiuti) piuttosto che futuri (e realizzabili).