Di Marco Taddei sappiamo molto, qualcuno anche più di ciò che vorrebbe realmente sapere. Sappiamo ad esempio che è nato, vive e lavora a Vasto, che ha una strana e non meglio specificata passione per il Campari e che possiede inoltre un’innata vocazione per le chiacchiere da bar, quei discorsi che a suon di battute da strada, storie inventate o meno e piccole e grandi massime sono in grado di farti trascorre una piacevole serata anche nella più pidocchiosa e desolata bettola di periferia.

Frequentandolo inoltre ho scoperto di più, come l’ipotetica ambivalenza idiomatica tra la parola “chilo” e “culo” nel dialetto vastese e che è possibile consumare una crema di caffè intervallata da due Campari senza vomitare.

Grazie Taddei.

anubi angelini taddei

Marco Taddei

Di Simone Angelini invece sappiamo meno. Qualche giorno fa gli ho inviato un messaggio d’auguri per il suo compleanno:

Tanti auguri Angelini. Non ci vediamo dai tempi del bombardamento di Ortona“, provocando, credo, uno dei suoi compostissimi giubili.

Angelini infatti è più un arcano, e ciò che nel tempo sono riuscito a scoprire di lui è che ha un gatto castrato e l’atavico sogno nel cassetto di riuscire un giorno a spaccare a piedi le montagne abruzzesi dalla Valle Subequana fino al mare.

canale delle mazzate

Simone Angelini

Sappiamo molto anche della copiosa produzione artistica frutto del connubio dei due, che nel tempo sono riusciti a presentarci personaggi ormai storici come Mario, Enrico, la madre di Oscar, la mosca, la Morte e piccole perle editoriali come le due Storie Brevi e Senza Pietà.

Di meno invece sappiamo della loro ultima creazione, il decaduto Anubi, il dio cane egizio amico di Burroughs e Horus, geroglificamente a metà tra un vero e proprio divo e uno schizzo realizzato con il TrattoPen, protagonista dell’omonimo fumetto eletto Miglior fumetto 2015 dai lettori di XL di Repubblica, e vincitore del Premio Carlo Boscarato nel 2016.

Ho deciso quindi di intervistarlo, recandomi nel solito bar da lui frequentato per scoprire com’è stato lavorare con i suoi autori.

anubi fumetto

Anubi, nel suo bar abituale.

1. Ciao Anubi, tu cosa prendi?
Il solito.

2. Ok, due Sex On The Trabocchi Beach. Quando è iniziata la tua collaborazione con Angelini e Taddei?
Non saprei. Forse già nel 2012. Sono venuti a prendermi a Luxor in aereo, ma non avevano i soldi per pagarsi il viaggio di ritorno. Siamo rimasti a Luxor un mese prima di rastrellare il denaro per pagarci i biglietti aerei. Io mi misi a fare il cameriere, invece quei due scansafatiche hanno pensato bene di fare fumetti con l’idea strampalata di venderli per strada ai passanti. Ovviamente non ne hanno venduto uno. Quando ho preso il primo stipendio, siamo partiti.

3. Con chi dei due si lavora meglio?
Direi che si equivalgono. Quando gli dò dei compiti semplici, sono impeccabili… di solito mando Angelini a prendere i tramezzini al baretto e Taddei a pigliare le birre tedesche all’Eurospin.

4. Perché credi abbiano scelto proprio te come testimonial del loro lavoro?
Me lo sono chiesto anch’io. Una volta mi hanno accennato ad una specie di sorteggio…

5. La tua storia è stata eletta “Miglior fumetto 2015” dai lettori di XL di Repubblica. Un bel riconoscimento. Questa vittoria avrà sicuramente contribuito ad accrescere la tua popolarità. Riesci oggi a scroccare più drink?
A tutt’oggi la mia capacità di scroccaggio è rimasta invariata. Anzi a pensarci bene a causa dei premi sto sul cazzo a più gente, quindi è un po’ peggio.

Chiacchiere da bar tra una domanda e l'altra.

Chiacchiere da bar tra una domanda e l’altra.

6. Quale credi sia l’aspetto del tuo carattere che più di tutti si evince leggendo il fumetto che ti racconta?
Non saprei. Io non sono un personaggio così complesso, la mia vita non è così esaltante, anzi esattamente il contrario. Mi basta poco, un tavolino stabile, un raggio di sole e qualche spiccio in tasca. Il dramma è ovunque in città, io sono solo una comparsa.

7. Hai in programma di continuare a lavorare con i tuoi autori? Puoi svelarci qualche novità in progetto?
Siamo ancora in trattativa. Se intendono che devo alzarmi, cambiarmi la t-shirt, lavarmi i denti, pigliare il bus fino a casa di quei due e snocciolargli la mia vita per ritrovarla tutta ciancicata in un nuovo volume a fumetti con scritto sopra “Anubi – Il ritorno” o “Anubi – La Vendetta del dio dei morti”, se lo possono scordare. Se invece intendono che posso alzarmi all’ora che voglio e posso ritrovarmi un po’ di bevute al bar, pagate da qualche oscuro benefattore, se ne può parlare. Penso comunque che prima faremo a botte, prima risolveremo i nostri sospesi.

8. Lavorando con due autori abruzzesi avrai di certo avuto modo di visitare e conoscere gran parte della nostra regione. Quali sono i luoghi di questo territorio che ti hanno colpito di più?
C’è un baretto a Goriano Sicoli che ha un certo non so che…

9. Hai mai conosciuto Angizia, la divinità marsicana dei serpenti?
Sì. Gran bel sedere. Giusto ieri mi è arrivato la lettera del suo avvocato.

10. Concederesti a me e a tutti i lettori di Gotico Abruzzese uno schizzo con dedica su questo tovagliolino da caffè?
Va bene, ma poi se te lo vendi facciamo cinquanta e cinquanta.

grrrz comics

La Mokambo non ha finanziato questo disegno.

11. Ultima domanda: chi paga il conto?
Facciamo testa o croce o preferisci braccio di ferro?

Alla fine ho pagato io.


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Vivo a Sulmona (AQ), dove sono nato e dove da qualche anno ho deciso di tornare a vivere. Mi occupo di web content e redazione di articoli, saggi e sceneggiature. Dall'autunno del 2013 sono inoltre editor di Gotico Abruzzese, un progetto nato con l'intento di raccontare un Abruzzo onirico e fuori dall'ordinario.